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al museo Santa Giulia, gestiti da Area Didattica BresciaMusei visite teatralizzate: per scuole secondarie 1° e 2° grado percorsi tematici: per scuole primarie e sec. 1° e 2° grado
La mostra presenta una selezione di circa 70 opere sul tema arte e lavoro presenti nella raccolta della Cgil e del Museo del Premio Suzzara.
Nel percorso espositivo, che da un’Italia arcaica, artigiana e contadina, giunge alle lotte braccianti e sindacali del dopoguerra fino alla scomparsa del lavoro tradizionale, si rileggono forme, condizioni di lavoro e figure di lavoratori in un contesto che muta nel corso della storia, documentate da una significativa raccolta che rappresenta parte della ricerca artistica italiana del Novecento, da Birolli a Guttuso, da Pizzinato a Romagnoni, da Plattner a Tadini, da Francese a Ceroli, da Pozzati a Valentini.
STORIE STRAORDINARIE. Il lavoro si racconta secondaria 1° e 2°
Un itinerario sul filo della storia e dei sentimenti che attraverso letture e narrazioni rievoca esperienze personali per mostrare come siano mutate le forme e le figure del lavoro e come, contemporaneamente, mutino anche le forme poetiche della loro rappresentazione.
Un viaggio nel recupero delle radici della nostra storia per capire le ragioni dei nuovi bisogni, dei desideri e delle nuove speranze nel mondo contemporaneo.
Un confronto tra le opere in mostra e alcuni dipinti e sculture delle collezioni civiche.
ARTI E MESTIERI scuola primaria
Nel percorso narrativo i dipinti esposti in mostra che raffigurano il lavoro inteso come fatica e dolore ma anche come dignità e riscatto personale, si confrontano con personaggi, dipinti da Antonio Cifrondi e dal Pitocchetto, colti in situazioni della vita quotidiana lavorativa nell’Italia settecentesca.
L’osservazione permette di accostarsi ai significati figurativi della rappresentazione sollecitando anche suggestioni ed emozioni nel paragone tra il mondo lavorativo di ieri e quello di oggi.
RESTARE O PARTIRE: l’immagine dell’emigrazione scuola secondaria di 1° e 2° grado
La scultura Gli Emigranti di Domenico Ghidoni (1875 1920), raffigurante una madre con in grembo la figlia addormentata, stremate dall’attesa della partenza, viene accostata ai dipinti esposti in mostra, svelando le difficili condizioni di vita degli strati sociali più umili nell’Italia di inizio Novecento. Il tema viene indagato da prospettive diverse, da quella di coloro che furono costretti a partire a quella di chi dovette restare. Uno sguardo particolare è riservato all’aspetto emotivo dell’abbandono della propria terra alla ricerca di nuove opportunità, analizzandone differenze e connessioni con il nostro tempo.